Il Piede nell’anziano
Quanti chilometri avrà “macinato” un anziano nel corso della sua vita? Parecchi, senza dubbio
L’età porterà con sé inevitabili conseguenze e spesso proprio a carico del piede. Nell’anziano si manifestano con frequenza disturbi ai piedi come dolore al tallone o alle principali articolazioni del piede e della caviglia, talvolta accompagnati da deformità ossee come alluce valgo e dita a martello.
I piedi possono subire anche l’appiattimento della volta plantare, l’indebolimento dei legamenti e la riduzione del “cuscinetto” di grasso del tallone e delle teste metatarsali. Termini medici e tecnici, per indicare che comunque con l’età, il camminare potrebbe farsi più complesso e difficile.
Patologie podiatriche geriatriche
Le patologie podiatriche geriatriche più comuni sono quelle che interessano l’apparato osseo muscolare e quello cutaneo.
Possono essere molto debilitanti e invasive: il dolore e le deformazioni scheletriche dei piedi, infatti, determinano una limitazione nella capacità di movimento e possono scatenare anche una serie concatenata di problemi alle ginocchia, alle anche e al rachide lombare.
Basti pensare che, nei soggetti in età avanzata, ricorrono spesso patologie sistemiche che colpiscono le articolazioni e le ossa, come l’artrite reumatoide e l’artrosi, portando a deformità anche a livello del piede.
L’età senile implica, purtroppo, una maggior usura delle strutture ed una loro degenerazione che spesso si manifesta con deformazioni, ad esempio delle dita, e dolore.
Ecco alcune delle patologie più frequenti
Ipercheratosi
Ispessimento localizzato della pelle provocato da un’eccessiva produzione di cheratina causata dallo sfregamento della cute con la tomaia della scarpa o dall’errata ripartizione del peso durante la deambulazione;
Ispessimento dell’unghia
causata da microtraumi ripetuti, dall’utilizzo di scarpe non adatte al piede o utilizzo di ortesi e tutori all’interno della calzatura;
Onicopatie
come infezioni micotiche o incurvament. Col passare degli anni, le unghie subiscono un cambiamento fisiologico; esse infatti nel tempo tendono a diventare più spesse e nel contempo meno elastiche e compatte. Ciò favorisce l’instaurarsi di onicomicosi
Artrosi della caviglia
E’ una condizione nella quale la cartilagine, che normalmente favorisce lo scorrimento delle superfici articolari e le proteggere dagli urti l’osso sottostante, si rovina.
I consigli di Giada Martinoia, podologa professionale
Giada Martina podologa professionale consiglia:
Una visita podologica è sempre importante perché aiuta a raccogliere una serie di informazioni utili sul paziente (anamnesi), che altrimenti non verrebbero mai evidenziate. Spesso è lo stesso medico di base a consigliarla, in evidenza di problematiche nella camminata, o anomalie nella conformazione del piede.
E’ molto utile poter visitare il paziente libero dal peso (sdraiato sul lettino) per meglio analizzare la forma del piede, individuando eventuali deformità primarie.
L’utilizzo della pedana baropodometrica va a completamento della visita perché consente di ampliare l’indagine arrivando a una a valutazione definitiva e chiara.
Il compito del podologo sarà quello di individuare le soluzioni adatte ad ogni singolo caso.
Valuterà ad esempio se adottare presidi sanitari e ausili come ortesi caviglia-piede, calzature idonee o plantari. A seconda del caso clinico e in presenza di altre patologie podaliche più importanti, come ad esempio l’alluce valgo, potrà consigliare anche un trattamento chirurgico a scopo antalgico, per eliminare il dolore e poter riprendere una corretta deambulazione.
L’obiettivo del podologo è sempre quello di aiutare il paziente a riacquistare il più possibile, autonomia e sicurezza nella deambulazione.